Samuel Leuenberger sarà il curatore di Biennale Gherdëina 2026.
Giunta alla sua 10° edizione, Biennale Gherdëina si terrà dal 29 maggio al 13 settembre 2026.
Samuel Leuenberger, curatore di Biennale Gherdëina 10. Ritratto di Nicolas Gysin, 2024.
Biennale Gherdëina, situata nel contesto unico delle Dolomiti, patrimonio mondiale UNESCO, è lieta di annunciare la nomina di Samuel Leuenberger come curatore della sua decima edizione. Attraverso nuove commissioni e un programma espositivo basato su progetti ambientali e iniziative pubbliche, la Biennale è cresciuta in modo organico edizione dopo edizione, accogliendo il mondo dell’arte internazionale e mantenendo al contempo un forte legame con le radici culturali, storiche e linguistiche della regione alpina. Seguendo questa visione, seppur tracciando nuove e inedite traiettorie, Biennale Gherdëina 10 si terrà a Ortisei e nelle aree circostanti della Val Gardena dal 29 maggio al 13 settembre 2026.
Samuel Leuenberger è il fondatore e direttore di SALTS, uno spazio espositivo no-profit a Birsfelden e Bennwil, in Svizzera, che mira a promuovere lo scambio interdisciplinare e il dialogo con artisti emergenti. Recentemente è stato il curatore del progetto Messeplatz per Art Basel e attualmente lavora sulla terza e ultima edizione del progetto Globus Public Art in collaborazione con Fondation Beyeler. Dal 2016 al 2023 è stato curatore della sezione Parcours di Art Basel. La sua visione curatoriale si basa sulla collaborazione, sull'empatia e sull'accessibilità. Lavorando spesso con artiste e artisti con cui condivide relazioni di lunga data, Leuenberger promuove forme di partecipazione lente e riflessive all’arte, all’architettura e alla natura, dando vita a esperienze accessibili e stimolanti.
In risposta alla nomina, Leuenberger afferma:
“Sono entusiasta e onorato di essere stato nominato curatore per la decima edizione di Biennale Gherdëina, che si svolge in un paesaggio di una bellezza mozzafiato. Le Dolomiti offrono un contesto affascinante, ricco di bellezze naturali, tradizioni artigianali e racconti senza tempo delle montagne: un setting ideale per esplorare l’idea di (Future) Paradise Gardens. Questi giardini, tra la grandezza selvaggia della natura e la cultura antropizzata, servono non solo come santuari per la flora e la fauna, ma anche come spazi che riflettono le nostre aspirazioni di un futuro basato sulla giustizia e sull'uguaglianza. In questo ambiente, possiamo immaginare giardini che nutrono sia il corpo che lo spirito, luoghi di rifugio e possibilità per tutte e tutti.”
Maggiori informazioni sul programma seguiranno nel 2025.